Esempi c.d.m. e conservazione della quantita’ di moto
Nella lezione precedente abbiamo studiato la conservazione della quantità di moto ora vediamo degli esempi
Consideriamo una zattera con una massa posta sopra
C’e’ attrito tra la massa MA e la zattera MB , non c’e’ invece attrito tra la zattera e l’acqua. Lanciamo la massa MA con velocita’ V0. Inizialmente MB e’ ferma.
Quando la massa MA si sposta anche la zattera inizia a muoversi nello stesso verso, questo e’ dovuto alla forza di attrito presente tra le due masse. L’attrito e’ il responsabile del movimento relativo delle due masse una rispetto all’altra. Vogliamo calcolare l’istante in cui MA si ferma su MB .
Iniziamo ad analizzare le forze
Sulla massa MA agisce l’attrito dinamico Ad , ma questa forza e’ presente anche su MB per il terzo principio. Ad tende ad annullare il moto relativo tra le due masse. Essa risulta frenante per MA e accelerante per MB . MA si trascina dietro la zattera con il suo moto. In assenza di attrito la zattera non segue il moto della massa MA .
Scriviamo il secondo principio per le due masse
Massa MA
asse n : RNB – MA g = 0 dato che RNB e RNA sono uguali in modulo ⇒ RNA – MA g = 0
asse t : -Ad = MA aA
Dall’equazione lungo l’asse t ricavo l’accelerazione di MA , anzi la decelerazione, visto che Ad decelera MA
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Per passare alla velocita’ dobbiamo integrare, tenendo conto della velocita’ iniziale che abbiamo impresso alla massa MA
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Massa MB
asse n : RNacqua = RNA + MB g La reazione dell’acqua compensa le due masse
asse t : Ad = MB aB
Dalla seconda ricaviamo aB
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Di nuovo, per passare alla velocita’ integriamo, questa volta non c’e’ velocita’ iniziale perche’ la zattera parte da ferma.
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Dobbiamo capire quando MA si ferma su MB . Se stiamo seduti su di un treno che viaggia a 50 km/h ci sentiamo fermi anche se andiamo a 50 km/h. Quindi, quando le due masse raggiungono la stessa velocita’ e non c’e’ piu’ velocita’ relativa, non c’e’ piu’ attrito, esse procedono con velocita’ uniforme e il sistema prosegue con la velocita’ comune del centro di massa.
Per calcolare la velocita’ del centro di massa applichiamo la conservazione della quantita’ di moto
pprima = MA V0
pdopo = (MA + MB) VC
Uguagliando le quantita’ di moto troviamo
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Vediamo un altro esempio tipico
Abbiamo un uomo su di una zattera che deve camminare verso la banchina per poter sbarcare. Vogliamo capire se riesce a scendere. Facciamo un esempio numerico
L = 10 m ; M = 150 Kg ; m = 50 kg e cosideriamo la zattera omogenea
Calcoliamo il centro di massa del sistema uomo zattera. Per la zattera, dato che e’ omogenea, il suo c.d.m. si trova in L / 2 . Dobbiamo allora trovare il c.d.m. tra la zattera concentrata in L / 2 e l’uomo in posto in X = L
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Mentre l’uomo cammina sulla zattera spinge su di essa, per il terzo principio anche la zattera spinge sull’uomo. L’uomo procede per la presenza dell’attrito ( senza attrito non potremmo camminare) mentre la zattera va’ all’indietro. Attrito e spinta della zattera sono forze interne al sistema uomo zattera.
Quando l’uomo arriva alla fine, la condizione e’ quella di figura
Ora il c.d.m. della zattera si trova in
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L’uomo si trova in X = d quindi il centro di massa del sistema sta’ in
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Dobbiamo fare una considerazione, nel moto di un sistema il centro di massa si muove come un punto materiale con massa pari a quella dell’intero sistema e sul quale agisce la risultante delle forze esterne. Se la risultante delle forze esterne e’ nulla il centro di massa permane nel suo stato di moto rettilineo uniforme o, se e’ in quiete, rimane fermo. Nel nostro caso le forze che agiscono sono forze interne al sistema, allora il centro di massa non si e’ spostato
Se il centro di massa non si e’ spostato possiamo porre
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Da questa possiamo ricavare di quanto si e’ spostata la zattera
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Ne deduciamo che l’uomo non riesce a sbarcare.
Dalla prossima lezione iniziamo lo studio dei processi d’urto
Prossima lezione Processi d’urto