Statica – Leve
Dato un sistema, affinche’ esso sia in equilibrio, si devono annullare la prima e la seconda equazione cerdinale. Ossia deve essere nulla la somma delle forze esterne e la somma dei momenti delle forze esterne.
La prima equazione cardinale
ci dice che non c’e’ traslazione.
La seconda equazione cardinale
ci dice che non c’e’ rotazione.
Per i corpi solidi queste due equazioni sono condizioni necessarie e sufficienti per l’equilibrio.
Per un corpo vincolato, ad esempio un quadro inchiodato al muro, basta che sia verificata la seconda equazione cardinale, ossia, per essere in quiete basta che sia nullo il momento della forza esterna rispetto all’asse di rotazione, nel caso del quadro l’asse e’ quello passante per il cardine (chiodo) ed e’ orizzontale.
Dobbiamo distinguere diversi casi
Caso 1 equilibrio stabile
In questo caso il nostro quadro e’ inchiodato nella sua parte alta, il cardine e’ quindi piu’ in alto del baricentro. In questa situazione se il corpo viene spostato leggermente dalla posizione di equilibrio, la coppia forza di gravita’ – reazione, che si presenta, tende a riportarlo all’equilibrio.
Caso 2 equilibrio instabile
se inchiodiamo il quadro nella sua parte bassa, basta un piccolo spostamento per uscire in maniera definitiva dall’equilibrio. Questo e’ il caso in cui il cardine e’ sotto al baricentro.
Caso 3 equilibrio indifferente
il quadro e’ ora inchiodato proprio nel baricentro, comunque lo ruotiamo esso rimane in equilibrio.
Dopo queste premesse doverose passiamo a studiare le leve.
Una leva e’ un sistema formato da due pesi, detti Potenza e Resistenza e da una barra, che possono ruotare attorno ad un asse passante per un punto detto Fulcro.
Leva di primo genere
Le reazioni tra pesi e barra sono forze interne e non le consideriamo. PA e PB sono le forze peso , mentre RF e’ la reazione del fulcro. Per essere in quiete si devono annullare le due equazioni cardinali. Iniziamo dalla prima
La proiettiamo lungo gli assi X e Y
La reazione RF equilibra PA e PB , ossia sul fulcro insiste la somma dei pesi.
Seconda equazione cardinale
Per avere l’equilibrio deve essere
I momenti delle forze esterne sono tre, MF , MPA , MPB
Dato che l’asse di rotazione e’ sul fulcro MRF = 0
Per calcolare questi momenti ci occorrono le distanze delle forze dall’asse, chiamiamo a la distanza di PA e chiamiamo b la distanza di PB. Notiamo che i due momenti delle forze peso sono antagonisti. MPB da solo provocherebbe una rotazione in senso orario, mentre PA la provocherebbe in senso antiorario. Prendiamo come positivo il senso antiorario (ricordiamo che e’ una convenzione)
MPA = PA a
MPB = – PB b
PA a – PB b = 0 ⇒ PA a = PB b
Questo rapporto e’ detto guadagno meccanico GM
GM non e’ altro che il rapporto tra carico e forza applicata. Dato che noi vogliamo applicare una piccola forza per sollevare un peso grande, dovra’ essere GM > 1. Allora se a > b si ha guadagno meccanico e la leva e’ detta vantaggiosa. Se GM < 1 la leva e’ svantaggiosa.
Questa volta il fulcro e’ a sinistra e potenza e resistenza sono dalla stessa parte. Ovviamente la potenza e’ una forza FA applicata verso l’alto.
Prima equazione cardinale
La proiettiamo lungo X e Y
Il fulcro e’ aiutato da FA
Seconda equazione cardinale
Mest = 0
Il momento di RF sappiamo essere nullo
Il risultato e’ uguale a quello di prima, pero’ ora, dato che e’ sempre a > b si ha che GM > 1 sempre. La leva e’ vantaggiosa. Questo e’ il caso ad esempio della carriola.
Leva di terzo genere
In questo caso la FA deve essere grande, maggiore della resistenza. La leva e’ svantaggiosa. Per l’equilibrio, la prima equazione cardinale ci dice che le forze devono compensarsi, allora se FA > RF vuol dire che il fulcro avra’ la reazione verso il basso. La prima equazione cardinale proiettata lungo gli assi X e Y diventa
Dalla seconda equazione cardinale ricaviamo
Questa volta a < b e GM < 1 la leva e’ svantaggiosa. Un esempio e’ la molla del camino, ci rimettiamo come leva, pero’ ci permette di non scottarci.
Vediamo un classico esercizio di statica