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Come superare l'esame di fisica

Dal campo elettrico al campo magnetico

Introduciamo il magnetismo sfruttando quanto già sappiamo sul campo elettrico. Passiamo dal campo elettrico al campo magnetico in modo molto semplice e indolore. Nelle lezioni successive approfondiremo tutti i concetti.

 

La sorgente del  campo elettrico è la carica elettrica.

 

Sorgente del campo elettricoIl valore del campo elettrico in un punto P a distanza r dalla carica sorgente è dato da :

\displaystyle{\mathbf{\overrightarrow{\mathbf{E}}=\frac{1}{4\pi\epsilon_o}\, Q\,\frac{\overrightarrow{\mathbf{r}}}{r^3}}}

 

Chi risente dell’azione del campo elettrico è la carica q, la famosa carica di prova. Se poniamo una carica +q nel campo generato da una sorgente +Q, subito nasce una forza elettrica (Foza di Coulomb)

\displaystyle{\mathbf{\overrightarrow{\mathbf{F}}_E=q\overrightarrow{\mathbf{E}}}}

La sorgente del campo magnetico è sempre una carica Q, ma in movimento. Se la carica non si muove non c’è generazione di campo magnetico.

La sorgente del campo magnetico è ancora la carica, ma deve essere in movimento.

Il campo magnetico terrestre è dovuto al fatto che dentro la Terra ci sono tante cariche elettriche e la terra gira su se stessa ad una certa velocità. Queste cariche sono in moto. (Non è l’unica causa, ma è la maggiore).

L’elemento sorgente del campo magnetico non è solo Q, ma

\displaystyle{\mathbf{Q\overrightarrow{\mathbf{v}}}}

è un vettore sorgente.

Le linee di campo che si generano sono linee chiuse.

Per la carica ferma abbiamo il vettore E campo elettrico. Per la carica in moto abbiamo il vettore induzione magnetica B. B è un vettore proporzionale al campo magnetico che, invece, viene indicato con la lettera H e che attualmente è poco usato.

 

Sorgente del campo magneticoSe fissiamo un punto P a distanza r dalla carica Q possiamo calcolare il vettore B

\displaystyle{\mathbf{\overrightarrow{\mathbf{B}}=\Biggl (\frac{\mu_o}{4\pi}\Biggr )Q\overrightarrow{\mathbf{v}}\times\frac{\overrightarrow{\mathbf{r}}}{r^3}}}

 

Confrontiamo le relazioni del campo elettrico e del campo magnetico.

\displaystyle{\mathbf{\overrightarrow{\mathbf{E}}=\frac{1}{4\pi\epsilon_o}\, Q\,\frac{\overrightarrow{\mathbf{r}}}{r^3}}}.

\displaystyle{\mathbf{\overrightarrow{\mathbf{B}}=\Biggl (\frac{\mu_o}{4\pi}\Biggr )Q\overrightarrow{\mathbf{v}}\times\frac{\overrightarrow{\mathbf{r}}}{r^3}}}

Al posto di Q abbiamo il prodotto Q v , al posto della costante dielettrica εc’è la permeabilità magnetica μo

\displaystyle{\mathbf{\frac{1}{4\pi\epsilon_o}\,\rightarrow\, \frac{\mu_o}{4\pi}}}

Altra differenza è che nell’espressione di B compare il prodotto vettoriale tra i vettori v e r. Questo è ovvio perchè un prodotto tra due vettori può essere o scalare o vettoriale. Nel nostro caso, dato che il risultato è un vettore (B), deve esserci il prodotto vettoriale.

Attenzione :

\displaystyle{\mathbf{\overrightarrow{\mathbf{v}}\times\overrightarrow{\mathbf{r}}}}

ci dà una rotazione, così, mentre il campo elettrico ha la dorezione del raggio (non ha rotazioni), il vettore induzione magnetica B è ortogonale al raggio r nel punto P.

Passiamo alle forze.

Chi subisce il campo elettrico è la carica q, sulla quale viene ad agire la forza elettrica.

Questo vale anche per il campo magnetico. Su una carica q in moto (qv) in un campo di induzione magnetica B agisce una forza.

 

Forza dovuta al campo magneticoSe +q è una carica in moto in un campo magnetico su di essa agisce una forza FL , forza di Lorentz.

\displaystyle{\mathbf{\overrightarrow{\mathbf{F}}_L=q\overrightarrow{\mathbf{v}}\times\overrightarrow{\mathbf{B}}}}

Nel disegno il vettore B è entrante.

 

La direzione e il verso della forza di Lorentz sono date dalla regola della mano destra. Pollice primo vettore, v, indive secondo vettore, B, medio FL .

La forza di Lorentz è perpendicolare al piano di v e B.

Quando, nelle prossime lezioni, applicheremo le due relazioni

\displaystyle{\mathbf{\overrightarrow{\mathbf{B}}=\Biggl (\frac{\mu_o}{4\pi}\Biggr )Q\overrightarrow{\mathbf{v}}\times\frac{\overrightarrow{\mathbf{r}}}{r^3}}}.

\displaystyle{\mathbf{\overrightarrow{\mathbf{F}}L=q\overrightarrow{\mathbf{v}}\times\overrightarrow{\mathbf{B}}}}

al caso di tante cariche mobili, quindi al caso della corrente elettrica, esse verranno chiamate prima e seconda formula di Laplace.

Prima di concludere riportiamo uno schema che riassume quanto studiato.

 

Elettricità Magnetismo
Campo elettrico

E

Induzione magnetica

B

Sorgente

Q

Sorgente

QV×

Chi subisce E

q

Chi subisce B

qv×

Costante elettrica

1/4πε0

Costante magnetica

μo /4π

 

\displaystyle{\mathbf{\overrightarrow{\mathbf{E}}=\frac{1}{4\pi\epsilon_o}\, Q\,\frac{\overrightarrow{\mathbf{r}}}{r^3}\,\qquad\rightarrow\,\qquad \overrightarrow{\mathbf{B}}=\Biggl (\frac{\mu_o}{4\pi}\Biggr )Q\overrightarrow{\mathbf{v}}\times\frac{\overrightarrow{\mathbf{r}}}{r^3}}}.

\displaystyle{\mathbf{\overrightarrow{\mathbf{F}}_E=q\overrightarrow{\mathbf{E}}\qquad\qquad\,\rightarrow\,\qquad\qquad \overrightarrow{\mathbf{F}}_L=q\overrightarrow{\mathbf{v}}\times\overrightarrow{\mathbf{B}}}}

Siamo passati dal campo elettrico al campo magnetico in maniera naturale. Ora occorre approfondire. Ci vediamo nelle prossime lezioni.