Seconda equazione di Maxwell
Prima di introdurre la seconda equazione di Maxwell dobbiamo parlare del teorema di Stokes.
Torema di Stokes
E’ un teorema che vale per i campi vettoriali. Lo vediamo direttamente con il campo elettrico E .
Vogliamo calcolare l’integrale del vettore campo elettrico attraverso la linea chiusa E.
Sappiamo che questo integrale deve valere zero (come visto nella lezione sul potenziale elettrostatico), perchè il campo elettrico è un campo conservativo.
Costruiamo una superficie S che ha la linea L come bordo. Disegniamo anche un elementino di superficie dS e la normale ad essa n.
Il teorema di Stokes ci dice che :
Ossia si passa da un integrale di linea ad un integrale superficiale. Dobbiamo specificare cosa è il rotore di un vettore.
Ricordiamo che l’operatore nabla è :
Esprimiamo il campo elettrico E tramite le sue componenti
Allora il prodotto vettoriale è dato dalla matrice
Basta estrarre i minori facendo attenzione ai segni.
Torniamo al teorema di Stokes
Sappiamo che
Possiamo dire che anche la funzione nel secondo integrale è nulla ?
Si, lo possiamo dire perchè l’integrale non dipende dalla particolare superficie scelta. Ne avevamo infinite, di cui ne abbiamo presa una. Se l’integrale è pari a zero qualunque sia la superficie S, allora la funzione all’interno dell’integrale è nulla.
In definitiva possiamo scrivere :
Questa costituisce la seconda equazione di Maxwell, però attenzione vale solo in elettrostatica.
Questa relazione è gemella della :
Se le consideriamo insieme (combiniamo la prima con la seconda per vedere se otteniamo qualche informazione in più, se non succede sono la stessa cosa).
Otteniamo
(Quando un vettore si moltiplica vettorialmente per se stesso, nabla è un vettore, viene zero, l’angolo tra di loro è zero e sen0 = 0).
Riprendiamo l’equazione
Il campo elettrico ha rotore nullo, è irrotazionale.
Se ricordiamo prima equazione di Maxwell
vediamo che essa è il prodotto scalare dell’operatore ∇ nabla, la seconda equazione di Maxwell è il prodotto vettoriale dell’operatore nabla.
Consideriamo ora le seguenti due equazioni
e uniamole
.
Questa è l’equazione di Piosson.
In queste ultime lezioni abbiamo usato diversi operatori abbastanza complessi, vi può tornare utile il seguente specchietto riassuntivo.
Operatore nabla ∇
Gradiente
Agisce su uno scalare, ad esempio V e restituisce un vettore
Divergenza
Agisce su un vettore, ad esempio E e restituisce uno scalare
Rotore
Agisce su un vettore e restituisce un vettore
Basta estrarre i minori facendo attenzione ai segni.