Forze tra cariche in moto
Per studiare le forze tra cariche in moto consideriamo due cariche +q1 e +q2 poste a distanza r tra di loro.
Se le cariche sono ferme subiscono la reciproca repulsione coulombiana.
Il campo elettrico che crea la prima carica nel punto dove è posizionata la seconda sappiamo essere
Sulla carica q2 viene ad agire la forza elettrica dovuta a q1
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Ovviamente c’è anche il campo E2 generato dalla seconda carica e la forza FE12 che agisce su q1 dovuta a q2 .
Tutto questo, che già conosciamo, vale se le cariche sono ferme. Cariche ferme, niente effetti magnetici.
Andiamo a vedere cosa succede quando le cariche si muovono. In particolare vogliamo studiare cosa succede alla carica q2 per effetto del campo magnetico generato da q1 .
Mettiamo in moto le cariche imprimendo ad esse due velocità parallele ed equiverse.
La velocità V1 è quella che ci serve per creare il campo magnetico che agisce su q2 , la velocità V2 per avere su q2 la forza magnetica.
Se la prima carica è ferma, non genera il campo magnetico che vogliamo sulla seconda. Se la seconda carica è ferma non risente delle azioni magnetiche, quindi su di essa non agisce la forza di Lorentz.
Il campo magnetico (o meglio, il vettore induzione magnetica B con il quale lo rappresentiamo) che genera la prima carica q1 lì dove si trova la seconda carica q2 è dato da
Su q2 viene allora ad agire la forza di Lorentz
Sostituiamo B1 in FL21
La sistemiamo meglio
Ci troviamo, purtroppo, davanti ad un doppio prodotto vettoriale. Riportiamo il suo sviluppo
e applichiamolo al nostro caso. Sviluppiamo il doppio prodotto vettoriale da solo.
Andiamo ad esaminare i vari elementi con la speranza che qualcuno sparisca.
Questo termine si azzera perchè V2 e r sono perpendicolari e il coseno del loro angolo è zero.
Le due velocità sono parallele, α = 0 e cosα = 1
Sostituiamo quanto trovato nella forza di Lorentz
Il meno compare perchè c’è nello sviluppo del doppio prodotto vettoriale.
La forza di Lorentz è controradiale, è attrattiva.
Per il campo elettrico due cariche dello stesso segno si respingono. Da un punto di vista magnetico, se le velocità sono parallele ed equiverse , si presenta un fenomeno attrattivo.
Provate a vedere cosa succede se le velocità hanno verso opposto. Forse la forza diventa repulsiva ?.
Facciamo il rapporto tra i moduli della forza di Lorentz e di quella elettrica.
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Il rapporto tra due forze deve dare come risultato un numero, deve essere adimensionale. Il prodotto μo εo deve avere, come dimensione, l’inverso di una velocità al quadrato. Esso è l’inverso del quadrato della velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche nel vuoto. Onde radio, luce, …
Questa velocità ha un valore di circa 300.000 Km/s
I fenomeni elettromagnetici, se avvengono nel vuoto, si propagano a questa velocità. All’interno della materia rallentano.
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Calcoliamo la velocità della luce in base ai valori di μo e εo
Questo vuol dire che la luce del sole impiega circa otto minuti per arrivare fino a noi.
La velocità della luce è la massima possibile.
Le particelle cariche, come la nostra q2 hanno velocità molto inferiori a quella della luce.
Dalle forze tra cariche in moto dobbiamo passare a quelle che si generano nel caso di correnti, ossia tante cariche in moto. Ovviamente nella prossima lezione.