Oscillazioni smorzate
E’ arrivato il momento di complicarci la vita per bene perche’ andiamo a considerare sempre la molla e la massa, ma questa volta le immergiamo in un fluido che oppone resistenza alle oscillazioni.
Abbiamo immerso il tutto in olio. Lanciamo la massa verso destra con velocita’ Vx e andiamo a studiare le oscillazioni che ora non perdurano nel tempo, ma risultano smorzate.
Applichiamo il secondo principio alla massa
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Come abbiamo gia’ detto Rv e’ sempre contraria a V, quando la velocita’ si inverte, si inverte anche Rv.
Proiettiamo secondo gli assi x e y
asse y: Rn = P
asse x: -kx – bVx = m ax
Consideriamo l’equazione lungo l’asse x dove x e’ una funzione del tempo, Vx e’ la sua derivata prima e ax e’ la sua derivata seconda
Come al solito ce la sistemiamo meglio
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Come al solito ci troviamo davanti ad un’equazione differenziale, in particolare questa e’ lineare, a coefficienti costanti, omogenea e del secondo ordine. Dobbiamo risolverla. Scriviamo l’equazione caratteristica
Siamo cosi’ passati ad un’equazione di secondo grado le cui due soluzioni sono date da :
A questo punto arrivano i guai perche’ dobbiamo distinguere tre casi in dipendenza del segno del discriminante, ossia del segno di cio’ che e’ sotto radice
Δ > 0 oppure Δ < 0 oppure Δ = 0
Iniziamo dal caso Δ > 0, questo vuol dire che
Il che significa alta viscosita’, la viscosita’ si contrappone alla costante elastica della molla.
Δ > 0 implica che l’equazione ammette due soluzioni reali e distinte e, se ricordate il teorema della permanenza del segno, ambedue negative.
Vediamo il caso Δ = 0. Se il discriminante e’ nullo allora
b2 = 4 m k le soluzioni sono coincidenti. Diciamo subito che questo e’ un caso di difficile realizzazione perche’ b deve essere uguale proprio a quel valore.
Caso Δ < 0
b2 < 4 m k questo indica bassa viscosita’ oppure alto valore di K. Le soluzioni sono complesse coniugate.
Ricapitolando con Δ < 0 le oscillazioni sono smorzate, con Δ = 0 e Δ > 0 vedremo che non ci sono oscillazioni, ma si tende rapidamente verso l’equilibrio. Andiamo ad approfondire quanto visto.
Caso Δ < 0 b2 < 4 m k
poniamo ora
Con questo le due soluzioni diventano:
Poniamo
Notiamo che la pulsazione risulta diminuita dalla presenza dell’attrito viscoso, rispetto al caso in cui non veniva considerato.
Sappiamo che la soluzione dell’equazione differenziale puo’ essere posta nella forma
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La parte di formula sotto la parentesi graffa e’ uguale a quanto ottenuto nelle oscillazioni libere con ω‘ al posto di ω0 . Possiamo allora utilizzare quanto gia’ visto in quel caso e porre
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In questa riconosciamo : ω‘ pulsazione delle oscillazioni smorzate, b che tiene conto della viscosita’ e cos( ω‘ t + Φ) essere una funzione oscillante. Il cos e’ una funzione che oscilla tra +1 e -1, la nostra x(t) sara’ allora una funzone che oscilla tra
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Questo vuol dire che il coseno oscilla tra valori via via sempre piu’ piccoli. Grafichiamo la nostra soluzione
Approfondiamo ora il caso Δ > 0
b2 > 4 m k
Chiamiamo γ quella radice, allora
Dove ora γ e’ un numero reale. Siamo in assenza di oscillazioni. La soluzione dell’equazione differenziale, in questo caso diventa
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Il secondo termine tra parentesi, nel tempo, va a sparire, tende a zero, rimane solo il primo termine che quindi e’ il termine dominante. Andiamo a graficare anche questo caso
Caso molto viscoso, le oscillazioni scompaiono
Rimane da affrontare il caso Δ = 0
Viene chiamato smorzamento critico
b2 = 4 m k
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Abbiamo due soluzioni coincidenti e la soluzione dell’equazione e’ del tipo
Questa equazione corrisponde ad un moto aperiodico in cui il punto tende a tornare nella posizione di equilibrio con un moto unidirezionale il piu’ rapidamente possibile.
Questa condizione viene detta di smorzamento critico e si cerca di realizzarla nei casi in cui si vuole raggiungere la posizione di equilibrio rapidamente e senza oscillazioni.